
L’Acireale non decolla. Anzi, sembra procedere a motori spenti. I numeri della classifica parlano chiaro e raccontano una stagione fin qui estremamente complicata per il club granata, relegato nelle zone basse del girone I di Serie D con appena 16 punti conquistati in 16 giornate, frutto di sole quattro vittorie, quattro pareggi e ben otto sconfitte.
Una situazione che, come sottolineato anche da La Sicilia, conferma le difficoltà strutturali di un progetto tecnico che continua a incepparsi, senza dare segnali di svolta. La squadra acese è oggi pienamente invischiata nella zona play out, con uno scenario che si fa sempre più preoccupante settimana dopo settimana.
La sofferta salvezza conquistata solo agli spareggi nella scorsa stagione non è bastata a fungere da lezione. La gestione societaria, spesso percepita come improvvisata, non ha saputo correggere le criticità emerse nel tempo. Le “nuvole nere” sul futuro del club, altro che granata, continuano ad addensarsi, esasperando un ambiente ormai logorato.
Nemmeno il cambio in panchina, con l’avvicendamento tra Pagana e Coppa, ha prodotto l’inversione di tendenza auspicata. Anzi, la frattura interna sembra essersi allargata, come dimostrano anche alcune partenze eccellenti. Tra queste quella di Baglione, passato alla Sancataldese dopo aver denunciato pubblicamente “promesse vane”, come ricordato nei giorni scorsi da La Sicilia.
A rendere il quadro ancora più cupo c’è la contestazione sempre più aperta della tifoseria granata. Stanca di anni di delusioni e umiliazioni, la piazza ha detto “basta”, chiedendo a più riprese un cambio di rotta che, però, non è mai realmente arrivato.
L’ennesima sconfitta, maturata domenica scorsa sul campo del Ragusa, ha certificato – semmai ce ne fosse bisogno – che anche quest’anno l’Acireale dovrà sudare le classiche “sette camicie” per provare a evitare il peggio. La classifica non concede illusioni: escluso il Paternò, ultimo a quota 9 punti ma ancora convinto di poter risalire nonostante una partenza ad handicap, tutte le altre squadre coinvolte nella lotta salvezza sembrano avere maggiori margini di crescita. Compreso il Messina che, dato per spacciato a inizio stagione a causa del pesantissimo -14, con la nuova proprietà ha cambiato passo ed è tornato a correre.
Ma il problema dell’Acireale non è solo sportivo. A complicare ulteriormente il presente del club c’è una situazione finanziaria delicata, ora certificata anche dai numeri ufficiali. Dai bilanci depositati al Registro delle Imprese, come riportato da La Sicilia, emerge che al 31 dicembre 2024 la Città di Acireale 1946 SSD a r.l. presenta debiti complessivi per circa 675 mila euro.
Un indebitamento rilevante, in larga parte riconducibile a debiti fiscali e verso fornitori, che fotografa una fragilità economica forse ancora più grave delle difficoltà che la squadra incontra settimanalmente sul campo. Un’esposizione in costante crescita che impone riflessioni immediate sul presente e, soprattutto, sulle prospettive future del club granata.
