
Tiago Casasola, esterno destro del Catania e protagonista del successo contro il Crotone, ha rilasciato una lunga intervista a La Sicilia, raccontando identità, ambizioni e anima del gruppo rossazzurro. L’argentino ha parlato a tutto campo, tra emozioni personali, obiettivi di squadra e il legame con la città. Tutte le sue parole – come riportate testualmente da La Sicilia – compongono un ritratto sincero di uno dei leader silenziosi del progetto Catania.
«Mi ha dato consigli ottimi, gli altri grandi nomi li conosco per fama. Ma so quanto bene abbiano fatto in questa città».
Parlando del primato, l’argentino ha spiegato a La Sicilia: «Il primato a Catania è giusto che lo possano apprezzare i tifosi. Ma non bisogna andare troppo su di giri perché il campionato è lungo e difficile. Sta a noi calciatori alimentare l’entusiasmo».
Casasola ha poi raccontato l’emozione delle coreografie viste contro il Crotone: «Entro in campo e, certo, uno sguardo alle tribune si dà sempre. Ripensando adesso mi viene la pelle d’oca. Catania ha un tifo caloroso, bello e incredibile per questa categoria. Componente per noi determinante di andare oltre i limiti».
Sul rapporto con il gruppo: «Si è creato un rapporto bello e importante con i ragazzi. E senza toglierci su quello che è oggi. Siamo i responsabili di questo rapporto con la gente e lo stesso dopo il giro di campo ci concentriamo sulle partite che verranno». Dichiarazioni raccolte, ancora una volta, da La Sicilia.
Casasola prosegue: «A Nocera, con il lavoro dello staff – arrivi disciplinati dai vari Grelia, Zarbano e Toscano – hanno permesso di prendere coscienza e ambire a risultati eccellenti. L’impostazione mi ha fatto pensare a qualcosa di ambizioso. Sia per la gestione che resta dalla stagione precedente sia noi che siamo nuove squadre».
Sul suo arrivo in Sicilia: «Abbiamo una voglia di migliorarci e i risultati lo dimostrano. C’è grande rabbia dentro, i vecchi ci hanno introdotto mostrando esperienza, i nuovi abbiamo portato energia e una rabbia da trasformare in agonismo».
Poi i complimenti per il tecnico: «Toscano allena per il secondo anno il Catania e conoscendo la piazza gestisce bene tutto il gruppo squadra». Parole riportate da La Sicilia.
Ruolo e adattamento
«Nell’Under 20 interpretavo proprio quel ruolo. Ma da centrocampo riesco a interpretare quello che mi chiede Toscano. Mi metto a disposizione per il bene della squadra».
Esperienze in Argentina
«Nell’Huracan e nel Boca, con le giovanili argentine, con il Fulham ho accumulato una grande esperienza. Il Mondiale U20 mi ha aiutato a crescere e ringrazio ancora il tecnico Umberto Grondona. In squadra c’erano anche Simeone Jr, Correa e tanti altri. È stato un bel periodo».
Obiettivo titolo d’inverno
«Vincere una tappa volante non mi ha portato a titoli in maniera definitiva. Preferisco arrivare in fondo senza pensarci. Certo che restare, però, in cima a dicembre potrebbe diventare uno step verso l’obiettivo finale».
Dialogo e rapporti interni
«Abbiamo tutti un legame profondo con chi sta recuperando e con chi dovrà fare percorsi più lunghi. Sento spesso i compagni al telefono e li incontro. Idealmente scendono in campo al nostro fianco».
Il match contro Latina
Alla domanda su Latina risponde con amarezza: «Amarezza, tanta», come riportato da La Sicilia, «e Casalsola stoppa la domanda con grande signorilità per non andare oltre».
