Repubblica: “Trapani, la festa è finita. La città ora si sente tradita”

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Dopo risultati storici e penalizzazioni pesanti, il patron annuncia: «Sono pronto a lasciare. Tutti cedibili tranne Notae»

Come ricostruito da Antonio Trama su la Repubblica Palermo, l’avventura di Valerio Antonini alla guida dello sport trapanese — Trapani Calcio e Trapani Shark — può essere riassunta in trenta mesi di slanci e cadute, vittorie e scosse, entusiasmo e tensioni. Un arco di tempo iniziato nell’aprile 2023 con un’ondata di successi: promozioni, trofei, una scalata vertiginosa.

Poi la frenata, descritta ancora da Antonio Trama su la Repubblica Palermo: le penalizzazioni per i crediti d’imposta — 8 punti al calcio, 4 al basket, diventati 5 con l’ultima sanzione — hanno ribaltato classifiche e prospettive. La Shark, che sul campo aveva conquistato 16 punti con 8 vittorie in 9 gare, oggi ne ha 11. Un terremoto sportivo che ha scosso soprattutto il mondo del basket.

Antonini si fa da parte: «Pronto a dimettermi. A gennaio rivoluzione: costi insostenibili»

Dopo un’audizione di tre ore e mezza in Federazione, Antonini ha annunciato l’intenzione di dimettersi da presidente di entrambe le società, riferisce Antonio Trama sul la Repubblica Palermo. Al loro posto individuerà due presidenti “di facciata” per la gestione ordinaria, mentre lui agirà dietro le quinte.

«I costi attuali non sono più sostenibili – ha detto – la città ha abbandonato la società».
Il patron ha paragonato Palermo a Brescia, capolista in Serie A di basket: 6 milioni di sponsorizzazioni locali contro i meno di 300 mila della Shark.

Per gennaio è prevista una revisione profonda: tre o quattro giocatori verranno sostituiti, mentre il futuro ruoterà ancora attorno a coach Repesa e a Jd Notae, unico incedibile. «Tutti gli altri sono cedibili. Chi vuole andare via lo dica chiaramente» ha ribadito.

Non solo: come sottolineato da Antonio Trama su la Repubblica Palermo, Antonini si dice pronto a vendere entrambe le società a “imprenditori seri”, segnando l’apertura più netta degli ultimi anni. «Se ci sono, si facciano avanti. Altrimenti arriviamo a giugno e poi vediamo».

Il quadro sportivo: dalla gloria alla tempesta

In trenta mesi Trapani ha vissuto di tutto: il double campionato–Coppa Italia di Serie D nel calcio, la Supercoppa e la promozione in A2 con la Shark, la semifinale scudetto, la qualificazione alla Champions League.
Poi le difficoltà: contenziosi con il Comune sul PalaShak, con l’ex Provincia per lo stadio, l’avventura politica nel movimento “Futuro” e la pesante eredità dei crediti d’imposta.

Ora la tifoseria guarda il futuro con apprensione. «Dietro uno stadio vuoto c’è una città ferita e delusa» spiega Giovanni Adragna, tifoso granata, citato da Antonio Trama su la Repubblica Palermo.

Le quattro tifoserie organizzate della Shark hanno chiesto un incontro urgente con la società: «Abbiamo contribuito economicamente con abbonamenti e biglietti. A un terzo del campionato temiamo problemi economici più gravi delle questioni sul PalaShak».

Un sentimento che stride con le immagini dei mille trapanesi giunti al Forum di Assago per battere l’Olimpia Milano: una delle pagine più luminose degli ultimi anni, salutata in lacrime da Repesa.

Capitolo ricorsi: la battaglia continua

Antonini, pur pronto a lasciare la presidenza, conferma di voler firmare i ricorsi al Tar contro tutte le penalizzazioni, convinto di poter recuperare i punti perduti e rimettere in carreggiata le due squadre. Lo farà, però, “da dietro le quinte”.