Acr Messina, il caso Bahrain: la partnership “storica” diventa un giallo internazionale

MESSINA – Doveva essere un accordo storico, una svolta per l’Acr Messina capace di proiettare il club su una scena internazionale. Ma, come riporta La Sicilia, la tanto celebrata partnership con Visit Bahrain si è trasformata in un clamoroso caso diplomatico-sportivo. Nel giro di pochi giorni, l’intesa annunciata in pompa magna si è dissolta in una smentita ufficiale dal Regno del Golfo Persico, con possibili risvolti legali.
Secondo quanto ricostruisce La Sicilia, il club giallorosso – rappresentato dal presidente Justin Davis e dal direttore generale Morris Pagniello – aveva presentato la collaborazione con entusiasmo, parlando di «un passo fondamentale per l’internazionalizzazione del marchio Acr Messina». Le immagini delle nuove divise con il logo “Visit Bahrain” erano già state pubblicate sui canali social ufficiali del club, accompagnate da un comunicato che parlava di una “sponsorizzazione storica”.
Poi, la doccia gelata. Come riferisce ancora La Sicilia, sull’account verificato di @visitbahrain.bh è arrivata la smentita ufficiale: «Siamo i titolari registrati del marchio Visit Bahrain. Non abbiamo alcuna connessione o accordo di sponsorizzazione con il vostro club. L’uso del nostro nome e del nostro logo non è autorizzato ed è illegale». Il messaggio, netto e privo di margini di interpretazione, ha inoltre intimato alla società messinese di rimuovere ogni riferimento al brand entro 24 ore, minacciando azioni legali per violazione di proprietà intellettuale.
Nel frattempo, come sottolinea La Sicilia, l’Acr Messina ha scelto il silenzio: nessuna replica ufficiale, nessuna nota di chiarimento. Una posizione che ha alimentato ulteriori dubbi e speculazioni. «Come è possibile – si chiede il quotidiano – che un marchio internazionale sia stato utilizzato senza un accordo formale?». Secondo fonti vicine al club, all’origine ci sarebbe un “malinteso” legato a intermediari esterni, ma al momento non ci sono conferme.
Il caso, osserva infine La Sicilia, rappresenta un duro colpo d’immagine per la società peloritana. In poche ore, un progetto presentato come “storico” si è trasformato in un imbarazzo pubblico che rischia di compromettere la credibilità del club. Se Visit Bahrain decidesse di agire per vie legali, l’Acr Messina potrebbe affrontare un contenzioso internazionale con conseguenze pesanti. Intanto, in città, tifosi e addetti ai lavori si interrogano su come un’operazione di tale portata sia potuta naufragare così rapidamente, lasciando dietro di sé solo silenzio e incredulità.
