Paternò, lo sfogo dei giocatori: «Condizioni inaccettabili, siamo allo sbando!»
Un comunicato durissimo, che suona come un vero e proprio grido di aiuto. I giocatori del Paternò, squadra militante nel Girone I di Serie D, hanno denunciato pubblicamente le condizioni disumane in cui si trovano a vivere e lavorare. «Siamo allo stremo, non ne possiamo più. Siamo esausti di tutta questa situazione che stiamo vivendo», scrivono i calciatori nel documento diffuso nella serata di ieri.
Il racconto, riportato integralmente, descrive una realtà surreale. «Fin dall’inizio – spiegano – siamo stati costretti a viaggiare in trasferta con dei pulmini improvvisati. Poi siamo stati sistemati in un hotel ad Aci Castello, dove i nostri allenatori, per mancanza di fondi, erano costretti a comprarci il pollo e a servirlo loro direttamente».
La situazione è precipitata ulteriormente nelle ultime ore. «Ieri siamo stati cacciati via dalla struttura e spostati in un B&B in contrada San Leone, a Belpasso, praticamente in mezzo al nulla. Qui ci siamo accorti che ci sono solo 14 posti letto per 22 persone. Ci hanno detto che avrebbero aggiunto delle brandine nei corridoi, come fossimo in carcere. Abbiamo acqua calda solo in un piano, due pentole piccole per cucinare e nessuna possibilità di prepararci il pranzo per tutti».
Il comunicato denuncia anche la gestione approssimativa delle giornate di allenamento: «Oggi ci hanno portato la spesa solo alle 14:28, e alle 15 dovevamo essere in campo. Gli allenatori sono arrivati a Ragalna con la loro auto, ma l’allenamento è saltato perché nessuno aveva ancora pranzato».
Un quadro allarmante, che evidenzia una condizione di abbandono totale. «Non vogliamo essere trattati come bestie. Siamo esseri umani, la società deve garantirci un trattamento dignitoso. Chiediamo aiuto ai tifosi, alle autorità e a chiunque abbia a cuore le sorti del Paternò, perché così non si può più continuare!».
Il messaggio dei calciatori chiude con un appello chiaro: salvare la dignità di chi indossa quella maglia e restituire normalità a una squadra ormai allo sbando.