ACIREALE — «Sono entrati i tifosi e abbiamo segnato. Non credo sia un caso». Giuseppe Pagana, tecnico dell’Acireale, si gode la vittoria nel derby con il Gela (2-1), un successo che va oltre i tre punti e che riaccende entusiasmo e fiducia in una piazza reduce da settimane difficili.
Al fischio finale, Pagana si è lasciato andare a un’esultanza liberatoria: «Adesso ci credo, con questa media punti possiamo risalire. I ragazzi avevano bisogno del pubblico, e quando sono entrati i tifosi della Curva Sud abbiamo segnato. La parte morale fa la differenza: lavorare in un ambiente sereno può aiutare tanto. Ad Acireale vale ancora di più».
Il tecnico ha poi elogiato il carattere dei suoi: «La squadra ha offerto una grande prestazione, reagendo con forza dal punto di vista tecnico e tattico. Dedico la vittoria ai tifosi e a tutti quelli che amano la maglia granata, perché ognuno, a modo suo, sa cosa rappresentano questi colori».
L’ingresso dei tifosi dopo 20 minuti
Al 20’ del primo tempo, la Curva Sud “Janas” ha fatto il suo ingresso allo stadio “Tupparello”: circa 200 tifosi hanno iniziato a cantare e incitare la squadra, pochi istanti prima del pareggio granata. Un segno del destino, come ha ammesso lo stesso Pagana.
Nella ripresa il tifo è cresciuto d’intensità, tra cori storici e messaggi diretti al presidente Di Mauro, invitato a lasciare la società. Nonostante il clima teso, la spinta del pubblico è stata determinante per portare a casa la vittoria.
Cammarata: «Successo meritato, ma restiamo con i piedi per terra»
A fine gara ha parlato anche il direttore sportivo Giuseppe Cammarata, che ha analizzato la prestazione: «La vittoria è meritata, ma il risultato è stretto. La squadra ha giocato bene, stiamo recuperando gli infortunati e vogliamo crescere ancora. Questa è stata la vittoria del gruppo: siamo andati sotto e abbiamo reagito giocando a calcio».
Per l’Acireale si tratta di un successo fondamentale, non solo per la classifica ma soprattutto per il morale. Pagana guarda già avanti: «Godiamoci questa vittoria, ma pensiamo subito al Milazzo. Non vogliamo fermarci».