Acireale, il presidente Di Mauro sul DASPO: «Ricorrerò al TAR. Resto in sella, è una battaglia per la verità»

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La SSD Città di Acireale ha diffuso una nota con le parole del presidente Giovanni Di Mauro dopo il DASPO amministrativo notificato a suo carico.

«Sono molto amareggiato, ma ripongo massima fiducia nella legge: verrà fatto ricorso al TAR, acquisendo documentazione e tutte le immagini a corredo della decisione» ha dichiarato Di Mauro, che solleva più di una perplessità sull’iter: «Come si fa a dare un DASPO al presidente di una squadra che da oltre un anno riceve minacce, insulti, attacchi? La città è stata tappezzata di striscioni volgari e nessuno è intervenuto».

Il presidente ricostruisce una serie di episodi: «Sono stato aggredito più volte; sotto casa mia sono arrivati oltre quaranta tifosi con bombe carta e non è stato preso alcun provvedimento. Lo scorso 12 settembre sono stato aggredito sotto casa, ho riportato una frattura al braccio, e ancora nulla. Dopo la gara di Paternò sono stato aggredito in auto; tifosi già colpiti da DASPO sono saliti sul pullman dei calciatori accompagnati da un agente, senza interventi».

Di Mauro interroga quindi metodo e merito del provvedimento: «Per il fatto contestato in campo al termine del match col Messina arbitri e commissario non hanno segnalato nulla. Il giudice sportivo non si è pronunciato, e io subisco un DASPO amministrativo. A quanto mi risulta è stata ascoltata una sola parte, il vice allenatore del Messina: perché solo lui? In casi del genere non vanno sentite entrambe le parti? Ci si basa su una sola versione?».

Nonostante tutto, il numero uno granata rilancia: «Ho fiducia nella legge e nel ricorso al TAR, dove potrò far valere anche queste immagini. Continuerò a rimanere in sella all’Acireale: è diventata una battaglia per la verità. Lo devo a chi crede nella giustizia e alle oltre sessanta famiglie legate all’Acireale attraverso chi lavora per i colori granata, oltre che a tutto l’indotto. Non mi arrendo e non mi arrenderò».