“Sentenza scritta ancora prima che inizi il processo”: inchiesta sulla giustizia sportiva italiana | Hanno fatto tutti i nomi

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Gabriele Gravina presidente FIGC (LaPresse) Goalsicilia

Sta facendo molto rumore la richiesta di indagine conoscitiva del deputato Berruto sul sistema di giustizia sportiva. 

Il deputato del Partito Democratico Mauro Berruto ha presentato una formale richiesta di indagine conoscitiva parlamentare sul sistema della giustizia sportiva in Italia. L’iniziativa nasce dalla convinzione che il sistema sia ormai “sfuggito dalle mani” e necessiti di un profondo ripensamento.

Secondo Berruto, il contesto attuale vede la giustizia sportiva utilizzata sempre più spesso come clava per demolire gli avversari delle governance federali in fantomatici tribunali dove i giudici vengono scelti e nominati da chi dovrebbe essere giudicato. Questa situazione, a suo dire, mina la credibilità e l’equità del sistema.

Per fare luce su queste criticità consolidate, Berruto ha proposto di audire oltre venti soggetti. Tra i nomi indicati figurano il Ministro dello Sport Andrea Abodi, ma anche rappresentanti degli atleti e altri esperti del settore. L’obiettivo è acquisire una visione completa e imparziale.

L’indagine conoscitiva mira a raccogliere informazioni dettagliate e testimonianze per comprendere a fondo le problematiche attuali della giustizia sportiva. Le risultanze potrebbero poi orientare l’elaborazione di eventuali nuove normative, volte a garantire maggiore trasparenza, imparzialità e funzionalità al sistema.

La replica dura di Gravina

Gabriele Gravina, presidente della FIGC, ha replicato con fermezza alla richiesta di indagine conoscitiva sulla giustizia sportiva avanzata dal deputato Mauro Berruto. Gravina ha espresso la sua disapprovazione, come riporta “Tuttosport”, accusando l’iniziativa di “delegittimare gli organi di giustizia sportiva”. Ha inoltre invitato Berruto a presentare prove concrete, affermando che “se fosse a conoscenza di fatti gravi, a denunciarli con nomi e cognomi alla Procura”.

La posizione di Gravina è chiara: la giustizia sportiva deve operare con autonomia e non essere oggetto di attacchi che ne minano l’autorevolezza senza un fondamento di denuncia formale. La sua reazione sottolinea una tensione crescente tra le istituzioni sportive e il mondo politico riguardo la gestione e la percezione dell’equità.

Mauro Berruto (Wiki) Goalsicilia

Mondo social scatenato

La richiesta del deputato Berruto di un’indagine conoscitiva sulla giustizia sportiva ha trovato ampio riscontro tra gli utenti dei social. Molti hanno espresso il loro accordo, lamentando la percezione di decisioni incoerenti o predeterminate negli ultimi anni nel calcio. Commenti come “Spesso la sentenza era scritta ancora prima che iniziasse il processo” riflettono un diffuso scetticismo sulla trasparenza e l’imparzialità dei verdetti.

Questa insoddisfazione non si limita ai social: anche a livello istituzionale si avverte la necessità di un confronto. Il governo ha annunciato l’apertura di un tavolo tecnico con CONI e CIP per discutere una riforma condivisa del sistema, dimostrando che la questione della giustizia sportiva è diventata una priorità per le diverse componenti del mondo sportivo e politico.