Devono “fare nomi e cognomi”: maxi indagine in Serie A | Indagati i vertici del calcio italiano

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Gabriele Gravina presidente FIGC (LaPresse) Goalsicilia

Dalla politica arriva un’importante richiesta di chiarimenti per quanto riguarda il mondo della giustizia sportiva. 

La Serie A è stata purtroppo più volte macchiata da scandali che ne hanno minato la credibilità. Il primo, eclatante, fu il Totonero del 1980, che vide coinvolti calciatori e dirigenti in un vasto giro di scommesse clandestine e partite truccate. Milan e Lazio furono retrocesse in Serie B, scuotendo profondamente il panorama calcistico nazionale.

Un’altra macchia indelebile è stata Calciopoli nel 2006. Questo scandalo rivelò un sistema di condizionamento delle designazioni arbitrali, con intercettazioni telefoniche a smascherare l’illecito sportivo. La Juventus, al centro delle accuse, subì la revoca di due scudetti e la retrocessione in Serie B, mentre Milan, Fiorentina e Lazio furono penalizzate.

Agli inizi del 2000, Passaportopoli emerse come un’altra frode significativa. Squadre di Serie A furono coinvolte nella falsificazione di passaporti per tesserare giocatori extracomunitari come comunitari, aggirando le norme federali sui limiti di stranieri in rosa.

Lo scandalo delle scommesse del 2010-2011 vide un nuovo allarme legato a combine e puntate illecite. L’inchiesta, partita da Cremona, coinvolse numerosi calciatori di diverse categorie, inclusi nomi noti, e portò a squalifiche e arresti, confermando la persistente fragilità del sistema.

Le ultime bufere sulla Serie A

Negli ultimi anni, la Serie A è stata nuovamente colpita da scandali, tra cui spicca l’inchiesta sulle plusvalenze. Questa ha coinvolto numerosi club accusati di aver gonfiato artificialmente i valori di mercato dei calciatori per sistemare i bilanci. Le indagini hanno portato a penalizzazioni in classifica e sanzioni.

Un’altra recente inchiesta, denominata “Doppia Curva”, ha scosso l’ambiente ultras di Milano, rivelando un sistema criminale e mafioso che avrebbe gestito affari illeciti all’interno e all’esterno di San Siro. Questo ha portato a condanne per capi ultras di Inter e Milan e a una stretta decisa da parte dei due club, che hanno rifiutato il rinnovo di centinaia di abbonamenti.

Mauro Berruto (Wiki) Goalsicilia

La richiesta del deputato e risposta Gravina

Come riportato da “Calcio e Finanza”, il deputato del PD Mauro Berruto ha recentemente richiesto un’indagine parlamentare sulla giustizia sportiva italiana. Secondo Berruto, il sistema è “ormai fuori controllo”, usato come strumento per colpire gli avversari nelle federazioni. Ha proposto di ascoltare più di venti persone, incluso il Ministro dello Sport Andrea Abodi.

La reazione del presidente della FIGC, Gabriele Gravina, non si è fatta attendere: ha criticato l’iniziativa, definendola un “tentativo di delegittimare gli organi di giustizia”. Gravina ha sfidato Berruto a denunciare eventuali illeciti concreti alle autorità competenti. Nel frattempo, il governo ha annunciato l’avvio di un tavolo di lavoro con CONI e CIP per una riforma complessiva e condivisa del sistema.