Repubblica: “Una città, tre squadre, nessuna certezza. È l’ennesima estate infuocata per il calcio a Messina”
Una città, tre squadre, nessuna certezza. È l’ennesima estate infuocata per il calcio a Messina, sospeso tra fallimenti sportivi, penalizzazioni, cambi di sede e operazioni simboliche nel tentativo di salvare una storia gloriosa. Come racconta Fabrizio Bertè su la Repubblica Palermo, al momento sono tre le realtà che si contendono il diritto di rappresentare la città dello Stretto nel prossimo campionato.
ACR MESSINA, RETROCESSO E SOMMERSO DAI DEBITI
Il quadro più complicato riguarda proprio l’ACR Messina, retrocesso in Serie D con 14 punti di penalizzazione da scontare nella prossima stagione e un debito vicino al milione di euro. La società, passata lo scorso gennaio al gruppo AAD Invest, ha visto sparire nel nulla il presidente Stefano Alaimo e l’amministratore Doudou Cissé, lasciando in sospeso stipendi e obblighi con i tesserati.
Nonostante ciò, come riporta Bertè, l’ACR ha chiesto al Comune l’autorizzazione all’uso dello stadio “Franco Scoglio”, segno di una volontà (quantomeno formale) di ripartire. Ma l’AIC, per voce del presidente Umberto Calcagno, è scettica: «È difficile che riescano a saldare il debito e iscriversi, anche se formalmente avrebbero tempo come fece il Brindisi l’anno scorso».
NASCE IL MESSINA 1947: IL CITTÀ DI SANT’AGATA CAMBIA NOME E SEDE
Nel frattempo, un’altra mossa scuote il panorama cittadino. Il Città di Sant’Agata, squadra retrocessa in Eccellenza, ha cambiato denominazione e sede, diventando “Messina 1947” e trasferendosi ufficialmente in città. Il presidente argentino Maximiliano Sosa ha già chiesto al Comune l’utilizzo dello stadio e punta, in caso di mancata iscrizione dell’ACR, al ripescaggio in Serie D, proponendosi come nuova prima squadra di Messina.
MESSANA E I 60 ANNI DI STORIA: PRONTA A DIRE LA SUA
All’orizzonte, intanto, si affaccia anche la Messana, club storico appena promosso in Eccellenza, che guarda con ambizione a questa fase di incertezza per inserirsi eventualmente come alternativa radicata e sostenibile. Sessant’anni di storia e una base solida sul territorio potrebbero renderla protagonista, se dovesse aprirsi uno spiraglio.
NASCE LA COOPERATIVA DEI TIFOSI: UN MARCHIO PER LA LEGITTIMITÀ
Ma forse l’atto più simbolico e significativo arriva direttamente dalla tifoseria. Il 4 giugno è nata la Società Cooperativa Calcio Messina, fondata da un gruppo di supporter che ha acquistato e registrato lo storico marchio “ACR Messina”. Dal 2 luglio la cooperativa è alla ricerca di azionisti e soci, e punta a giocare un ruolo chiave nel futuro del calcio cittadino.
La possibilità di “concedere” il marchio a uno dei progetti in campo potrebbe legittimare agli occhi dei tifosi una delle tre realtà in corsa, rendendo centrale il ruolo della base popolare nel ridisegnare l’identità del Messina calcistico.
L’ENNESIMA ESTATE ROVENTE
Tra incertezze amministrative, manovre societarie e speranze popolari, il destino del calcio a Messina è ancora tutto da scrivere. Una cosa, però, è certa: la confusione regna sovrana, e mentre il tempo stringe in vista dell’inizio della stagione, la città attende di sapere quale sarà la squadra a scendere in campo con lo stemma del cuore.