Messina resta nel cuore di Simone Banchieri. In 83 giorni sulla panchina del club peloritano, l’allenatore piemontese ha vissuto un’esperienza intensa, lasciando un segno profondo nei tifosi e nella città. Lo racconta con emozione in un’intervista rilasciata alla Gazzetta del Sud, in cui traspare tutta la gratitudine per il periodo vissuto in riva allo Stretto: «Sono andato via con una medaglia al petto, quella dell’amore reciproco con i tifosi. Una passione così non l’ho mai vista in vita mia».
Banchieri era approdato a Messina il 23 gennaio e ha lasciato il club il 17 aprile, dopo aver vissuto una parentesi breve ma carica di significato. Come riporta ancora la Gazzetta del Sud, il tecnico ha lavorato sull’identità della squadra e sull’individuo: «Ho messo lo stesso amore in ogni allenamento. I gol di Luciani, le prestazioni di Crimi, Gelli, Dumbravanu, Tordini e gli altri parlano da sé. Con tanti ragazzi è rimasto un rapporto speciale: alcuni sono venuti a trovarmi a Torino».
L’innamoramento per il Messina non è recente: «Da ragazzo ammiravo il Messina di Franco Scoglio – confida alla Gazzetta del Sud –. Quando mi hanno chiamato, ho rescisso un contratto fino al 2026 senza pensarci. Lo rifarei altre mille volte. Allenare il Messina è stato un privilegio e un onore». Il sogno sarebbe stato quello di salvare la squadra sul campo: «Sognavo di attraversare lo Stretto e trovarli ad aspettarci. Ma anche così, l’amore resta».
Il legame si è esteso alla sua famiglia: «Anche mia moglie Manuela e i miei figli Gianmarco e Allegra si sono innamorati di Messina. Torneremo presto». E poi un aneddoto che racconta tutto: «Un autista del bus si è fermato senza fermata, ci ha fatto salire e accompagnati al campo. Solo a Messina poteva succedere».
Banchieri ha parole di riconoscenza per tutti: «Grazie al mio secondo Hicham Miftah, al preparatore Simone Fossà, alla signora Rita, a Giovanni Cirino, Nino Pollara, Beppe l’autista, al team manager Luca Paolucci e allo Slo Maurizio Mantineo».
Infine, uno sguardo al futuro: «Ho parlato con il Benevento, poi hanno deciso di non cambiare. Aspetto una buona opportunità, competitiva. Dopo Messina, mi piacerebbe restare ad alti livelli».