i PM “nascondono le prove contro la Juventus”: la verità è venuta a galla | Ecco come hanno evitato le condanne

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Juventus Stadium (LaPresse) Goalsicilia

Si continua a parlare di Juventus soprattutto sui social per le celebri inchiesta che hanno visto coinvolta la Vecchia Signori. 

L’inchiesta “Prisma” ha rappresentato una fase molto delicata per la Juventus, coinvolgendo il club in un’indagine della Procura della Repubblica, inizialmente di Torino e poi passata a Roma, su presunte irregolarità finanziarie e contabili. Il focus principale dell’indagine è stato sulle cosiddette “plusvalenze fittizie” generate dalla cessione di calciatori e sulle “manovre stipendi” attuate durante il periodo della pandemia di COVID-19.

Le accuse mosse dalla Procura ai dirigenti della Juventus riguardano principalmente il falso in bilancio, la manipolazione del mercato e l’ostacolo all’attività di vigilanza della Consob. L’indagine ha esaminato i bilanci del club tra il 2018 e il 2021, cercando di far luce su operazioni di mercato sospette e accordi privati con i calciatori.

Gli sviluppi dell’inchiesta hanno avuto ripercussioni significative a livello sportivo. La Procura Federale della FIGC ha riaperto il processo sportivo sulle plusvalenze, portando a una penalizzazione. Inoltre, il club ha patteggiato con la giustizia sportiva per il filone legato alle manovre stipendi, accettando un’ammenda.

Sul fronte della giustizia ordinaria, il Tribunale di Roma ha respinto le richieste degli indagati di annullare il rinvio a giudizio, e il processo per falso in bilancio, manipolazione del mercato e ostacolo alla vigilanza è andato avanti.

Si torna a parlare di Calciopoli

Calciopoli fu un vasto scandalo che emerse nel 2006, rivelando un sistema di illeciti sportivi finalizzato a influenzare i risultati delle partite. L’indagine, partita da intercettazioni telefoniche, svelò una rete di contatti tra dirigenti di club, in particolare della Juventus, e i designatori arbitrali, con l’obiettivo di manipolare le designazioni e esercitare pressioni.

I provvedimenti sportivi contro la Juventus furono i più severi: il club venne retrocesso in Serie B con una penalizzazione. Inoltre, fu revocato lo scudetto 2004-2005, e quello del 2005-2006 non le fu assegnato. Numerosi tesserati della Juventus furono inibiti o radiati dal mondo del calcio, tra cui l’allora Direttore Generale Luciano Moggi.

Luciano Moggi al tribunale per Calciopoli (LaPresse) Goalsicilia

Utenti infuriati sui social

Sui social, numerosi tifosi continuano a criticare il processo di Calciopoli, sostenendo che i verbali delle intercettazioni utilizzate per le condanne fossero stati alterati o incompleti. Una delle accuse più diffuse riguarda una presunta omissione in una conversazione tra Luciano Moggi e Diego Della Valle. Si cita spesso la frase di Moggi “Pensiamo a salvare la Fiorentina, dai dai”, usata per suggerire un aiuto illecito.

Tuttavia, i sostenitori di questa tesi evidenziano che la trascrizione completa della telefonata proseguirebbe con Moggi che dice: “Noi vinciamo il campionato e voi pensate a salvare la Fiorentina”, cambiando radicalmente il contesto da un’intenzione di aiuto a una di sfida o divisione dei compiti. A quasi vent’anni di distanza dallo scandalo, Calciopoli continua a essere oggetto di accesi dibattiti, dimostrando quanto profondamente abbia segnato la storia del calcio.