“Pillole nel caffè e calciatori dopati”: l’ex Inter ammette tutto | Esce fuori “solo ora” la verità

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San Siro (LaPresse) Goalsicilia

Attorno al campionato di Serie A, soprattutto negli anni scorsi, aleggiava lo spettro doping. Un ex calciatore ha svelato…

Negli ultimi anni, la Serie A ha registrato diversi casi di doping tra i suoi calciatori. Uno dei più recenti riguarda Paul Pogba, centrocampista della Juventus, risultato positivo al testosterone in un test antidoping effettuato nell’agosto 2023. Inizialmente sospeso per quattro anni, la sua squalifica è stata successivamente ridotta a 18 mesi.

Un altro caso noto è quello di Fabio Lucioni, difensore del Benevento, trovato positivo al clostebol nel 2017. Nonostante il medico sociale si fosse assunto la responsabilità dell’accaduto, Lucioni fu squalificato per un anno.

Anche Fernando Couto, ex difensore della Lazio, fu coinvolto in un caso di doping nel 2001, risultando positivo al nandrolone. Inizialmente squalificato per 10 mesi, la pena fu poi ridotta a quattro mesi.

Merita una citazione Pep Guardiola, durante la sua esperienza al Brescia nel 2001, fu trovato positivo al nandrolone e squalificato per quattro mesi. Successivamente, fu assolto in appello, ma il caso rimane uno dei più discussi nella storia del calcio italiano.

La battaglia di Zeman

Zdenek Zeman è stato uno dei primi allenatori a denunciare pubblicamente l’uso di sostanze dopanti nel calcio. Già nel 1998, durante il ritiro con la Roma, dichiarò che il calcio doveva “uscire dalle farmacie”. Le sue parole suscitarono scalpore e portarono a indagini e processi, tra cui quello riguardante il medico della Juventus, Riccardo Agricola, accusato di somministrazione di EPO.

Sebbene Agricola fosse stato condannato in primo grado e successivamente assolto in appello, il caso sollevò interrogativi sull’uso di sostanze proibite nel calcio professionistico. Anche dopo anni, Zeman ha ribadito la sua posizione, affermando che, nonostante i cambiamenti normativi, il problema del doping nel calcio persiste. In un’intervista del 2023, ha dichiarato: “Secondo me non è cambiato niente, purtroppo. Questi ragazzi che ci pensano ora ci potevano pensare 25 anni fa”.

Inter Ferruccio Mazzola (LaPresse) Goalsicilia

Ferruccio Mazzola e le “pillole nel caffè”

Ferruccio Mazzola, ex calciatore della Grande Inter, denunciò nel 2004 l’uso di sostanze dopanti sotto forma di pillole sciolte nel caffè, somministrate dall’allenatore Helenio Herrera ai giocatori. Mazzola affermò di averne fatto esperienza diretta, descrivendo episodi di allucinazioni dopo l’assunzione.

Queste dichiarazioni portarono l’Inter a intentare una causa per diffamazione, chiedendo 3 milioni di euro di danni. Tuttavia, nel 2010, il giudice rigettò la richiesta, ritenendo che le accuse non fossero diffamatorie. Nel corso degli anni, altri ex giocatori della Grande Inter hanno confermato le pratiche descritte da Mazzola. Anche Sandro Mazzola, fratello maggiore di Ferruccio, inizialmente scettico, successivamente ammise che le accuse del fratello erano fondate, sebbene le motivazioni fossero legate a un desiderio di “rivalsa”.