Pezzotto, arriva la stangata: pioggia di multe arrivano a casa degli utenti | Nessuno può salvarsi

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Telecamera (LaPresse) Goalsicilia

Continua la lotta alla pirateria nel mondo del calcio e non solo, stretta sul cosiddetto pezzotto. Cosa sta succedendo. 

La pirateria nello streaming del calcio rappresenta una minaccia significativa per l’industria audiovisiva italiana. Negli ultimi anni il fenomeno ha causato una perdita di fatturato di circa 2 miliardi di euro per l’economia nazionale, con un impatto sul PIL stimato in 821 milioni di euro e una contrazione di 11.200 posti di lavoro.

Le piattaforme di streaming e le emittenti televisive, come DAZN e Sky, sono tra le più colpite, vedendo erodere i loro ricavi a causa della diffusione di contenuti piratati. Per contrastare il fenomeno, la Lega Serie A ha avviato una collaborazione con Meta, ottenendo accesso a strumenti per il monitoraggio in tempo reale e la rimozione rapida di streaming illegali su Facebook e Instagram.

Le autorità italiane hanno intensificato gli sforzi contro la pirateria, culminando nello smantellamento di una rete illegale che forniva accesso a contenuti piratati a 22 milioni di utenti in Europa, generando un fatturato illecito di circa 3 miliardi di euro all’anno. Questa operazione ha evidenziato la sofisticazione delle reti criminali coinvolte e l’urgenza di interventi coordinati a livello internazionale.

Nonostante le misure adottate, la pirateria continua a rappresentare una sfida per l’industria audiovisiva. È fondamentale proseguire con strategie efficaci e collaborazioni tra istituzioni, piattaforme digitali e operatori del settore per salvaguardare i diritti dei contenuti e garantire la sostenibilità economica del comparto sportivo e culturale italiano.

Il pezzotto

Il “pezzotto” è un decoder illegale che consente di accedere gratuitamente a contenuti di piattaforme a pagamento come Sky, DAZN e Netflix. Funziona sfruttando la tecnologia IPTV, trasmettendo flussi video piratati da server non autorizzati. Questi dispositivi sono spesso venduti tramite canali informali o online.

L’utilizzo del pezzotto è vietato dalla legge italiana. Secondo la normativa vigente, gli utenti che accedono a contenuti piratati rischiano sanzioni amministrative che possono variare da 154 euro fino a 5.000 euro in caso di recidiva. Le autorità italiane, come la Guardia di Finanza, stanno intensificando i controlli e hanno già identificato e multato migliaia di utenti.

Telecamera a bordo campo (LaPresse) Goalsicilia

Nuova “retata” per 2.000 pezzotti

Pochi giorni fa la Guardia di Finanza ha annunciato una vasta operazione contro la pirateria audiovisiva, sanzionando 2.282 utenti in 80 province italiane per l’utilizzo del “pezzotto”. Le sanzioni, previste dalla legge 93/2023, variano da 154 a 5.000 euro in caso di recidiva. Le autorità hanno sottolineato che gli utenti lasciano tracce digitali, come pagamenti e indirizzi IP.

Sui social, le reazioni sono contrastanti: alcuni utenti minimizzano l’operazione, definendola “una goccia nel mare“, mentre altri ritengono che sia solo l’inizio di una repressione più ampia contro la pirateria. Le autorità, grazie a strumenti come il Piracy Shield, possono ora bloccare rapidamente le trasmissioni illegali e risalire agli utenti coinvolti.